IL BRACCIO E LA MENTE


Quando il rapporto tra coach e allieva va al di là del campo…Il "comfort" giusto per dare di più

Sono una ragazza di 19 anni che studia e gioca a buoni livelli. Da diversi anni mi alleno tutti i giorni cercando di crescere il più possibile. Da circa tre anni ho un coach molto bravo con cui ho uno splendido rapporto. C'è da dire però che la nostra relazione nell'ultimo anno è cambiata. Ho scoperto di provare qualcosa per lui…e viceversa…e di fatto stiamo insieme anche se abbiamo paura di uscire allo scoperto per la grande differenza d'età e perchè non vorrei metterlo in difficoltà con il circolo con cui lavora (anche se credo prima o poi dovrà succedere). Non le voglio chiedere tanto sul piano sentimentale, ma tennistico. Da quando il nostro rapporto è cambiato mi sono accorta che è mutato anche sul campo da tennis. Diciamo che il rispetto professionale si è trasformato in affetto, e in amore, e in qualche modo influisce sui miei allenamenti, mi rende meno focalizzata sull'obiettivo e io ci tengo tanto a continuare a crescere. Non so come comportarmi e cosa è meglio per la mia carriera: lui continua a essere molto bravo e professionale, ed è una cosa solo legata alla mia mente… Grazie. Stellinaxx

Non voglio entrare in argomenti che esulano dalle mie competenze, affrontando aspetti sentimentali o morali, che non mi riguardano. L'occasione comunque è certamente per me favorevole per affrontare un argomento molto interessante: il "comfort" giusto per dare di più.
Tutti sappiamo che il lavoro del tennista (come qualunque lavoro) comporta un impegno tecnico, fisico e psicologico non indifferente. Per un risultato positivo, ogni situazione, e il tennis è per antonomasia un "gioco di situazione", va vissuta, riconosciuta, ripristinata e concretizzata, con la consapevolezza delle proprie capacità, delle proprie abilità, dei propri limiti. Per ottenere questo risultato assume un ruolo fondamentale lo sviluppo della capacità di inserirsi al meglio nel contesto della situazione che stiamo andando a vivere, allo scopo di creare i presupposti per gestirla o, meglio ancora, per predisporsi in maniera costruttiva alla situazione che affrontiamo. Dobbiamo imparare, quindi, a vivere gli incontri, e, prima ancora, gli allenamenti, con una grande partecipazione, non solo fisica, ma soprattutto mentale!
In ogni situazione, nel caso nostro l'incontro di tennis, il tennista deve sentire la necessità e il piacere di fare il suo ingresso all'interno dell'ambiente, dell'atmosfera che questa situazione gli prospetta; ciò comporta, per lui, l'inizio della partita, già prima di entrare in campo. La nostra bravura sarà quella che ci porterà a predisporci all'impegno già prima di calcare il campo, preparando con cura il nostro borsone; arrivando al circolo con sufficiente anticipo per iniziare a sentirci parte dell'ambiente; indossando l'abbigliamento sportivo idoneo con il dovuto anticipo, per non incorrere nell'errore di non sentirci a nostro agio quando oramai siamo già in fase di palleggio. Il nostro obiettivo dovrà essere quello di creare un'atmosfera accogliente, confortevole, familiare nella quale introdurci per intraprendere l'impegno per il quale abbiamo deciso di recarci al circolo.
La vittoria, nostro obiettivo primario e risultato a cui aspiriamo, dovrà essere ottenuto con il massimo sforzo e con il minimo dispendio di energie fisiche e mentali: iniziare pigramente, probabilmente, comporterà un impegno maggiore in termini di recupero della situazione compromessa (che è quello che penso ognuno di noi vorrebbe evitare…)
E allora, allo scopo di perdere meno tempo possibile, anticipiamoci! "Inseriamoci" nell'atmosfera del match, o dell'impegno, in anticipo. Impariamo a farlo già in allenamento, alleniamoci in questo senso durante la settimana. Impegniamoci a creare intorno a noi un clima accogliente, favorevole, familiare, confortevole.
E allora, nel rispetto della dignità delle singole persone, nonché dell'ambiente che si frequenta, la definizione di un rapporto e di un sentimento, quale quello rappresentato dalla nostra Stellina, può contribuire alla creazione della giusta sensazione di benessere, che faciliterà l'approccio al lavoro, purché non ci distragga dal nostro obiettivo che è il nostro miglioramento, come tennisti e, prima ancora, come persone!

Buon lavoro!

Giuseppe Giordano

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